“Fare il possibile” di Claudio Bagnasco (TerraRossa)

Questo romanzo esplora la vita strappata e ricucita del protagonista, lasciando al lettore il senso dell’alternanza tra il passato, il presente e un futuro vicino ma non ancora accaduto.

Da momenti separati, frantumati, diventiamo le persone che siamo, che viviamo nel nostro tempo, questo tempo crudele, oppure tenero e anche disperato. Questo tempo fatto di diserzioni e di sconfitte che forse sono le vittorie che ci possiamo permettere.

Così, senza un senso logico, questo libro, un’antitrama senza sbavature, esplora la vita strappata e ricucita del protagonista, lasciando al lettore il senso dell’alternanza tra passato, presente e futuro, un futuro vicino ma non ancora accaduto, ma che forse potrebbe accadere, esattamente come lui lo descrive.

La nascita della figlia, con tutte le ansie di un padre, che guarda il corpo minuscolo di un essere che hai contribuito a creare e hai paura che gli manchi un pezzo, ma poi no, è solo emozione, e la bambina è perfetta.

E c’è una marea di vita, di giorni e notti di bevute e di delusioni, di baci dati a una ragazza bellissima, durante l’occupazione a scuola e scoprire che è della Digos, senza neanche sapere il suo nome, perché essere giovani vuol dire anche stare fermi immobili nel momento perfetto che continua ad accadere, non solo nei ricordi, ma in un mondo alternativo dove la fantasia si mescola con la realtà. Non siamo mai davvero sicuri di esistere e per questo dobbiamo appuntarci le cose che ci succedono. Perché se ci dimentichiamo di avere detto quella cosa lì e fatto quell’altra cosa là, forse non siamo più neanche certi di essere noi. Perché noi siamo anche la somma dei corpi che ci hanno toccato e stretto e rifiutato, e dei contatti fugaci tra sconosciuti, e di desideri inespressi, e di assurdità, come quando due amici decidono di rapinare un uomo e lo fanno, seri nella loro follia al quadrato.

Il romanzo procede in levare, su una corda tesa a zig-zag tra gli eventi emozionanti come quando il protagonista ha assistito al record stabilito da Pietro Mennea, e la risata a tutta gola, spensierata, del babbo che ride davanti a un film un po’ stupido. La magia di essere stati senza pensieri, senza ansie.

Il tempo procede scendendo a compromessi con gli avvenimenti e cosa resta del grumo esausto delle nostre speranze forse non siamo pronti a capirlo, non ora almeno.

Facciamo il possibile per non lasciarci divorare dalla mancanza delle persone che abbiamo amato, ormai scomparse, ma di cui ancora sentiamo l’odore nell’aria, facciamo il possibile per non lasciarci amareggiare dall’ingiustizia della perdita e dalla delusione, vivi in un tempo che ci ha reso insicuri e poveri, dopo averci riempito di illusioni.

C’è amore in questo libro, e c’è rimpianto, e soprattutto c’è il desiderio, fortissimo, di tenere le labbra incollate al cuscino, soffocarci dentro le lacrime e poi tornare nel mondo, le strisce sulle guance, e trovare un motivo per urlare di gioia, o di rabbia.

Fare il possibile è un tentativo di trovare una casa per le emozioni perdute, fino a renderle reali.

 

“ma queste sono parole, ogni parola è un riparo e nessun riparo protegge dalla morte, che arriva e vince, non si ha nemmeno il tempo di capire quale potrebbe essere il modo migliore di vivere la vita, il più bello, il più dignitoso, da giovani si pensa solo a bere, scopare e sognare l’inverosimile, poi, quando forse si comincia a intuire qualcosa arriva lei, arriva sempre e vince sempre, bisognerebbe solo abbracciarci e farci reciprocamente coraggio, ogni volta che ci si incontra per strada, perché vedi, di quanto sono cresciuti i tuoi figli non mi interessa, sta arrivando la morte, vieni qui, fatti abbracciare, abbracciami.”

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Marilena Votta

Marilena Votta nasce a Napoli e trascorre la sua infanzia e adolescenza in un luogo fatto di sole accecante e ombre altrettanto tenaci. Ha pubblicato le raccolte di racconti “Equilibri sospesi”, “La ragazza di miele e altre storie” (Progetto Cultura, 2016) e “Diastema” (Ensemble, 2020), e le raccolte di poesie “Estate” (Progetto Cultura, 2019) e “Quando sono nata ho smesso di essere aria” (Edizioni Progetto Cultura, 2025). Il suo racconto “Fratello maggiore fratello minore” è stato pubblicato nell’antologia “Roma-Tuscolana”. Alcuni suoi racconti sono disponibili su varie riviste on line e cartacee. Nell’ottobre 2021 pubblica il suo primo romanzo, “Stati di desiderio”, con D editore. Del suo rapporto con la scrittura asserisce, convinta, che è il suo posto nel mondo. Scrive recensioni di libri che ama per "Dentro la lampada", la rivista della scuola Genius.

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