
Int. 5 – Siediti
Ginevra, tornando a casa, trova il marito tormentato, con in mano la lettera di uno studio legale: è una comunicazione che scombussolerà la loro famiglia.

Ginevra, tornando a casa, trova il marito tormentato, con in mano la lettera di uno studio legale: è una comunicazione che scombussolerà la loro famiglia.

Due sorelle. I diciotto mesi che le separavano sarebbero stati sempre un’eternità, sufficienti perché la protagonista si sentisse sempre in ritardo su tutto.

L’autore di Don Camillo viene imprigionato nel carcere San Francesco di Parma dal 26 maggio 1954 al 4 luglio dell’anno successivo, durante le feste scrive una lettera alla moglie.

Una lunga lettera nella quale l’autrice non omette niente, non concede e si concede nessuna indulgenza.

L’amore è la vita, è la cosa principale. Dall’amore si dispiegano i versi, e le azioni, e tutto il resto.

La forma epistolare, la lettera, ti permette di dire tante cose che a voce non diresti mai; ti dà il vantaggio di essere tu a muovere i fili dell’immaginaria conversazione, mentre lui/lei, l’interlocutore, insomma, il destinatario, può soltanto leggerti, cioè subire la tua azione (qualunque essa sia), senza potersi sottrarre ad essa.