Percorso completo di Scrittura riparativa

Perché una persona decide di scrivere? “Se la vita ci soddisfacesse, fare letteratura non avrebbe alcun senso”, disse la scrittrice Flannery O’Connor.

Sì scrive spinti da un’inquietudine, una nostalgia, un dolore, una ferita ancora viva, ma dietro di essi non si nasconde altro che un desiderio di rinascita.

Questa voce interiore c’è, anche se ci inganniamo ignorandola, e resta lì, finché non trova un modo per farsi ascoltare, come un grido in cerca di una bocca, parole che si fermano in gola.

La scrittura è uno strumento molto potente che può aiutarci a portare fuori quello che abbiamo dentro, dandoci un’occasione di rinascita. Per questo viene spesso chiamata scrittura “terapeutica” o – come preferiamo noi – “riparativa”, ma esattamente perché funziona?

• Esternalizzazione: trasformare pensieri e sensazioni in parole sposta il contenuto emotivo da dentro a fuori.
• Distanziamento: mettere qualcosa su carta crea una distanza psicologica: rileggendo, puoi osservare un dolore come se fosse “altro”.
• Rielaborazione: quando racconti un evento, l’esperienza frammentata viene ricostruita e consolidata; nasce una storia coerente che acquisisce senso e può donare sollievo.
• Riedizione emotiva: scrivere ripetutamente di un ricordo difficile in un contesto sicuro è simile all’esposizione: la ripetizione riduce gradualmente la carica emotiva dell’immagine.
• Ri-significazione: la scrittura aiuta a ritradurre l’esperienza in chiavi nuove (es. da “vittima passiva” a “testimone”)
• Controllo narrativo: quando inventi, riformuli o scegli cosa raccontare, recuperi controllo su una realtà che prima sembrava imposta. La possibilità di narrare diventa una forma di potere personale: possiamo decidere toni, dettagli, punto di vista.
• Simbolizzazione: l’uso di metafore e immagini permette di lavorare con il dolore in forma mediata — meno diretta, più delicata — e di costruire simboli di sollievo (un porto, una finestra, una scia di luce).
• Vendetta o perdono: all’interno della storia che scriviamo, possiamo prenderci una rivincita contro quel personaggio che nella realtà ci ha fatto stare male, o possiamo riuscire a perdonarlo.

Questo lavoro, se fatto con criterio e con i giusti metodi, può portare a una rinascita, il che non significa che tutto andrà bene, ma che possiamo fare pace con le zone d’ombra che abbiamo voluto nascondere, con le cose o le persone che ci hanno creato problemi.